ALPIMED PATRIM: attività realizzate

Realizzazione di brevi filmati sulle eccellenze economiche e turistiche del territorio

Le donne di Sant'Anna di Valdieri

Sant'Anna di Valdieri, splendida borgata nel cuore del Parco Naturale delle Alpi Marittime, è stata per decenni la residenza estiva della famiglia reale. Il periodo di massimo splendore fu quello precedente la seconda guerra mondiale quando la Regina Elena, nei confronti della quale c'era una vera e propria devozione da parte della popolazione locale, trascorreva lunghi periodi in quel luogo, che durante l'estate diventava il centro della politica nazionale con i ministri che si recavano tra quelle meravigliose montagne per prestare giuramento al re ed una presenza continua della famiglia reale e della sua corte. In un'epoca dove il re era visto quasi come un personaggio divino era normale per gli abitanti della borgata incontrarlo mentre camminava per le strade della località. Dopo la guerra, dapprima lentamente, poi con maggiore rapidità, abbiamo assistito ad un continuo spopolamento di Sant'Anna  che arrivò ad avere un numero di residenti inferiore alle due cifre.

Nel corso degli ultimi anni il lavoro svolto dal Parco Naturale delle Alpi Marittime e la caparbietà di un gruppo di donne che hanno deciso di impegnare idee, denaro, energie, saperi ed emozioni sul territorio hanno ridato vita a questa bellissima località alpina che oggi è un vero e proprio manifesto dell'imprenditoria al femminile ed un caso di studio che ha fatto diventare Sant'Anna "il borgo delle donne".

In questo filmato le donne di Sant'Anna ci raccontano che cosa le lega al territorio Alpimed, quali sono le loro aspettative, i loro sogni, che cosa vogliono offrire ai turisti italiani e stranieri e perché hanno scelto, in alcuni casi rinunciando ad un sicuro posto fisso, di puntare su questa località situata in un territorio che diede linfa vitale alla Resistenza e che, ne siamo sicuri, vedrà queste donne straordinarie resistere con determinazione alle difficoltà create dall'emergenza sanitaria e dalla recente alluvione.

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Argalà - Liquorificio 

A Boves, ai piedi della Bisalta, due giovani hanno avuto un'idea originale: unire la Provenza e il sud della Francia alla provincia di Cuneo attraverso il "Pastis", un aperitivo dal nome occitano amato su entrambi i versanti alpini da quasi un secolo.

Piero ed Enrico, amici d'infanzia, fondano l'azienda nel 2011. Il nome Argalà, nel dialetto locale, significa "molto soddisfatto" e testimonia la gioia manifestata dai due ragazzi all'atto della nascita della ditta e il desiderio di dare vita a dei prodotti che potessero appagare pienamente i loro clienti. E' una parola dal suono musicale che ricorda anche  la liquirizia, nel dialetto locale "argalisa", ingrediente del pastis.  

Il pastis, prodotto tradizionale d'oltralpe,  ha fatto da apripista per gli altri liquori prodotti, realizzati con erbe spontanee e ingredienti peculiari della zona e per la linea dei liquori monobotanici, di più semplice realizzazione, che portano nelle bottiglie l'essenza stessa del fiore. Argalà mette al centro della propria mission il territorio e le sue materie prime per andare alla conquista del mercato italiano ed internazionale ed i loro liquori sono diventati ambasciatori del territorio Alpimed a migliaia di chilometri di distanza, negli Stati Uniti e in Australia.

 


Clair de lume - Creazioni in vetro 

A Chiusa Pesio, nel cuore del Parco Naturale del Marguareis, la creatività di un'artista francese ha trovato il luogo ideale per esprimersi attraverso la realizzazione di gioielli in vetro unici e originali ed è bello vedere una cittadina d'oltralpe  ridare vita alla tradizione, ormai scomparsa, della lavorazione del vetro a forno a Chiusa Pesio, antica sede della Regia Fabbrica dei cristalli.

La volontà di vivere in un luogo dove le relazioni fossero importanti, a stretto contatto con la natura e gli straordinari ambienti del Parco Naturale del Marguareis sono stati decisivi per la sua scelta di vita. Nel suo atelier Patrice ci propone magnifici gioielli e ci accompagna nel fantastico mondo delle perle dove non sono necessari investimenti folli in attrezzature e macchinari per produrre  quotidianamente magie sempre diverse, senza limiti e confini, in grado di regalare forti emozioni.

Per Patrice, infatti, i confini non esistono: l’arte è universale e proprio per questo ha collaborato con l’Associazione per la salvaguardia delle perle di Venezia per creare un gruppo franco-italiano che è riuscito ad ottenere il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell’Umanità per l’arte della lavorazione delle perle di vetro.

 


La Famiglia Giordano a Palanfrè

Quando si arriva a Palanfrè si rimane sorpresi dai pascoli e dai boschi che la natura offre tra la Rocca d'Orel e la cuspide del Monte Frisson. Il bosco doveva proteggere la borgata dalle copiose precipitazioni nevose del passato e dalle valanghe; oggi ci regala una faggeta straordinaria con alberi centenari che sorvegliano l'abitato.

Gli occhi guardano incantati le meraviglie del paesaggio e le abitazioni della borgata che si sposano alla perfezione con l'ambiente. Case che sono tornate ad essere abitate tutto l'anno: la famiglia Giordano ci racconta di questo ritorno alle origini, alle radici, a un modello di vita lontano dai canoni abituali ma vicino al cuore di chi crede nella rinascita del territorio alpino e lo dimostra quotidianamente investendo, lavorando, vivendo il territorio.

Le parole e, soprattutto, gli occhi dei protagonisti ci raccontano della gioia di tornare a casa, della perfetta simbiosi tra uomo e ambiente, di un filo rosso con le proprie radici interrotto, ma mai spezzato.

 


Cooperativa Montagne del Mare di Entracque

Ad Entracque, nel cuore del Parco Naturale delle Alpi Marittime, opera sin dal 2013 la Cooperativa Montagne del Mare, che sin dal nome evoca il forte legame tra il territorio alpino e il mare che è uno dei punti di forza del territorio che, soggetto all'influenza mitigatrice del clima marino, regala ai visitatori endemismi botanici straordinari.

Tre ragazze che hanno scelto di lavorare in montagna raccontano la loro esperienza di persone che hanno deciso di cooperare per crescere insieme. Laboratori, animazioni, visite, attività gestionali, servizi turistici per vivere la montagna a 360°. Un grande bagaglio di competenze, entusiasmo, esperienza e professionalità messo al servizio del territorio e della comunità perché non c'è economia senza comunità e non c'è comunità senza cooperazione.

Katia, Piera e Stefania ci insegnano a camminare sui sentieri della cooperazione.

 

 


Rifugio del Valasco

 A 1764 metri, nell’incanto della piana del Valasco, cuore verde del Parco delle Alpi Marittime, in un'ampia distesa circondata da vette che superano i 3000 metri si trova l’ottocentesca palazzina reale di caccia di Casa Savoia, oggi ristrutturata e convertita in un rifugio da re.

Andrea Cismondi, maestro di sci e volontario del Soccorso Alpino, da sempre innamorato della montagna gestisce con passione, impegno, competenza e professionalità la struttura, aperta su richiesta da febbraio a maggio per la stagione sci alpinistica e in maniera continuativa da inizio giugno a fine settembre.

È garantito il servizio bar, ristoro e soggiorno sia per chi vede nel Valasco il punto di arrivo della propria camminata sia per chi sceglie di proseguire il cammino affrontando percorsi più sfidanti che consentono di arrivare in Francia godendo di panorami mozzafiato. Laghi, meraviglie floreali e faunistiche, fortificazioni, vestigia delle due guerre mondiali e una sorprendente strada militare meravigliosamente lastricata accompagnano l’escursionista nel suo cammino.

 


Rifugio Garelli

Il Rifugio Garelli è un’iconica struttura in pietra su cui è stato effettuato un modernissimo innesto in vetro e metallo che riflette le vicine montagne. La struttura, che accoglie ogni anno migliaia di camminatori desiderosi di godere dell’incanto e della magia del posto, si colloca tra verdissimi pascoli d’alta quota, ai piedi della vertiginosa parete nord del Marguareis, la vetta più alta delle Alpi Liguri.

Nell’estate del 1980 le chiavi del rifugio passano dalle mani di Bastianin Gastaldi, mulattiere impegnato nella costruzione della struttura da sempre di proprietà del CAI Mondovì, di cui diventa gestore, a quelle di Guido Colombo che ha gestito il Garelli ininterrottamente per tutti questi anni superando alcune terribili sventure quali l’incendio che nel novembre del 1987 bruciò gran parte della struttura.  Oggi il rifugio è gestito da Guido con l’aiuto dei figli Simone e Mattia e di Adriana, bravissima cuoca.

La struttura moderna dotata di spazi sia interni che esterni, la connessione internet, la dotazione di un video proiettore e impianto di amplificazione, permettono la realizzazione di progetti e attività didattiche e ricreative assolutamente originali, in grado di rispondere alle rinnovate esigenze della clientela.


Cascina Lungaserra - La terra dei muli

Immersa nella natura, alle porte della Valle Pesio, si trova l’azienda agricola Lungaserra – la terra dei muli, un’oasi in perfetta sintonia con il paesaggio montano dove vengono allevati asini e muli bardotti impiegati nell’attività didattica, nel rifornimento ai rifugi alpini e per i trekking someggiati. Un meraviglioso viaggio indietro nel tempo, quando questi animali erano parte integrante della vita della popolazione locale.

I muli di Lungaserra diventano anche giardinieri nel comune di Chiusa di Pesio dove è stato avviato un progetto sperimentale di giardinaggio sostenibile che riporta alle pratiche del passato grazie ai muli, che si prenderanno cura della manutenzione del verde e pascoleranno liberi all’interno di uno spazio predefinito nell’ottica di un modus operandi attento alla sostenibilità e al rispetto ambientale.

Lungaserra è fattoria sociale, arte dinamica, recupero della tradizione, fattoria didattica, coltivazione biodinamica, ospitalità rurale, sostenibilità, ritorno al passato e montagna terapia.


Terme Reali di Valdieri

Nel cuore del Parco Naturale Alpi Marittime  troviamo le storiche Terme Reali di Valdieri: una struttura ecosostenibile, gestita con sensibilità e rispetto nei confronti della natura, dei luoghi, della storia e delle tradizioni, un posto dove prendersi cura di sé e del proprio benessere, circondati da una natura  incontaminata. 

La sorgente calda è conosciuta dalle popolazioni locali da tempo immemorabile e il primo documento relativo al suo sfruttamento risale al 1588, quando il comune di Valdieri fece erigere un primo stabilimento ma fu la casa Savoia a dare un forte impulso alle terme grazie a Carlo Emanuele III e, soprattutto, a Vittorio Emanuele II.

Una sorgente di acqua sulfurea calda, che permette di mantenere una piscina all’aperto alla temperatura di 36 °. Acque utilizzate in molteplici trattamenti, indicate per le malattie reumatiche, otorinolaringoiatriche, dermatologiche e per le malattie del fegato. Acque che rappresentano un giusto premio dopo una gita in montagna consentendo di  ritemprare  il fisico e lo spirito.

A pochi metri dallo stabilimento la Casa della Bela Rosin e il Casino di Caccia reale ci fanno invece tornare indietro agli anni in cui la famiglia Savoia soggiornava in valle Gesso e il Conte Cavour esaltava le Terme di Valdieri come la località più ricca di acque salutari che esistano nello Stato e forse anche in tutta Europa


Baita Monte Gelas San Giacomo di Entracque

Arrivando a San Giacomo di Entracque si scopre la Baita “Monte Gelas”, storico punto di ristoro per molti escursionisti. Il luogo è estremamente suggestivo, collocato nel cuore del Parco delle Alpi Marittime ed è caratterizzato da boschi di faggi secolari, torrenti e tumultuose cascate cui fanno da sfondo i ghiacciai del Monte Gelas.

La località si contraddistingue per la sua storia legata al Colle delle Finestre, per secoli uno dei più importanti collegamenti attraverso le Alpi e per la sua fittissima rete di sentieri carichi di storia alpina e militare, legati alle fughe degli ebrei dalla Francia e al contrabbando del sale.

La famiglia Gerbino gestisce con professionalità da tre generazioni questo locale che, nel corso dei decenni, è diventato l’approdo ideale per soddisfare le esigenze di chi abbina ad una gita in montagna un buon piatto della tradizione godendo di un’esperienza sensoriale unica e indimenticabile grazie soprattutto alla straordinaria e originale polenta rustica proposta da Renzo, Michelle e Nico.

La famiglia Gerbino gestisce anche l’adiacente rifugio costruito sulle rovine dell’Ospizio medioevale che ospitava i pellegrini diretti a Santiago di Compostela ed oggi è il punto di partenza ideale per raggiungere le vette che vigilano su Entracque e il rifugio Pagarì che ospita a 2650 metri il birrificio “più alto” d’Europa.


Hotel Nazionale di Vernante

A Vernante, il paese dove trascorse gli ultimi anni della sua vita Attilio Mussino, illustratore di Pinocchio, l’Hotel Nazionale rappresenta il luogo ideale per un soggiorno che vi farà apprezzare la cucina tradizionale della Valle Vermenagna e scoprire una natura incantevole e un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni.

Le case, le vie e le piazze del borgo montano sono impreziosite dai murales che riproducono i disegni realizzati negli anni 1910/11 dal famoso disegnatore. Nel corso degli anni i murales si sono moltiplicati e oggi sono più di centocinquanta le illustrazioni dei protagonisti della fiaba e la Fata Turchina, Geppetto, il Gatto e la Volpe accompagnano la permanenza a Vernante di turisti e curiosi.

Nel piccolo centro della Val Vermenagna sin dal 1896 il Nazionale accoglie i propri ospiti, turisti di passaggio o persone che vogliono godersi il verde delle Alpi Marittime e da oltre un secolo il locale è gestito dalla famiglia Macario che regala agli ospiti un'atmosfera familiare che nasce dal profondo amore che lega ogni componente della famiglia alla propria attività, affiancata ad una  crescente professionalità, frutto di formazione continua, derivante dalla volontà di soddisfare le nuove esigenze degli ospiti.


Alle radici del gusto: barretta e bruschetta Alpimed

L’innovazione e la tradizione si incontrano con questi due prodotti, la barretta Alpimed e la bruschetta Alpimed, frutto del matrimonio tra alcune pregiate produzioni locali e le più moderne tecniche di imballaggio e tracciabilità, risultato di un percorso di ricerca di valorizzazione del territorio e della sostenibilità ambientale.

Le mani sapienti di artigiani del gusto hanno saputo fondere i colori, i profumi e i sapori del territorio mentre tecnici esperti hanno sviluppato sistemi innovativi di tracciabilità e confezionamento dei prodotti dell’area Alpimed per valorizzarne ancora di più la tipicità e l’unicità delle loro caratteristiche.

Innovazione, tradizione, tracciabilità, gusto, semplicità e sostenibilità: cosa volere di più?

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Ultima modifica: Mercoledì 31 Maggio 2023